Le attività nella vita quotidiana

Le attività nella vita quotidiana

 
 

LE ATTIVITÀ NELLA VITA QUOTIDIANA

Molte attività e passatempi dei malati di demenza sono impediti o limitati dalla perdita di memoria, da problemi di concentrazione e difficoltà fisiche. In tutti i casi il malato mancherà di iniziativa o non sarà capace di avviarsi. L’inattività può portare ad un generale deterioramento delle condizioni fisiche, oltre che alla noia. È importante allora coinvolgere il malato nelle attività quotidiane, anche se il suo aiuto non è realmente necessario perché le attività aiutano a strutturare la giornata, favoriscono la socializzazione e ci danno la misura di quello che possiamo fare. Incoraggiare il malato ad avere degli interessi, a restare attivo e a fare del movimento può aiutarlo a condurre una vita il più normale possibile. In primo luogo bisogna favorire il movimento, fare passeggiate, se possibile, o svolgere attività fisica perché questo reca beneficio al malato di demenza in diversi modi: lo aiuta a rimanere indipendente, a mantenere e a stimolare le sue capacità mentali e fisiche, contribuiscono a fargli consumare le energie in eccesso e a facilitare il sonno notturno. Bisogna però tenere sempre presenti i precedenti interessi e la personalità della persona, per trovare nuovi compiti e attività che egli sia fisicamente e mentalmente in grado di svolgere (sia pure con un aiuto). Per esempio, una persona il cui lavoro consisteva nel produrre oggetti, può trovare piacevole aiutare a cucinare; chi era portato a curare i particolari e amava l’ordine può sistemare fiori, materiali, mentre qualcuno che aveva gusto artistico può divertire a dipingere.

Comunicare in modo corretto

Nel decorso naturale della demenza una persona può gradualmente perdere la capacità di comunicare le proprie intenzioni e di comprendere quelle degli altri in modo efficace. Questa difficoltà può comportare una serie di problemi nel comunicare sia con gli estranei che con i propri familiari, nonché una notevole frustrazione. Le difficoltà possono variare notevolmente da persona a persona, ma alcune delle più comuni possono riguardare: • Difficoltà nel trovare le parole giuste per esprimersi. • Utilizzo di parole alternative, legate a quella che doveva essere espressa. • Problematiche nell’esprimere le proprie emozioni. • Difficoltà nel capire correttamente di cosa si sta parlando. Cosa fare? Assicurarsi innanzitutto che le difficoltà non provengano da deficit visivi o uditivi. È importante considerare che buona parte della comunicazione avviene attraverso modalità non verbali perché le persone con demenza generalmente riescono a conservare bene una comunicazione legata alle emozioni e sentimenti.
“Le parole che vengono utilizzate rappresentano solo il 7% del messaggio che viene recepito mentre il resto è occupato dalla gestualità, dal tono della voce, dalle espressioni facciali e corporee” (Mehrabian, 1981). Di conseguenza è fondamentale per i familiari comprendere l’importanza del linguaggio corporeo: sospiri, sopracciglia aggrottate, espressioni di disapprovazione possono essere facilmente recepite. Il consiglio è quello di mantenere la calma e concedere il tempo alla persona di comprendere quanto detto e di poter rispondere, utilizzando il contatto, quando appropriato, per comunicare vicinanza alla persona. (ad esempio una mano sulla spalla, un gesto di accoglienza) Per comunicare efficacemente con una persona con demenza possiamo provare a: • Parlare non troppo velocemente ed in modo concreto, evitando concetti troppo astratti. • Minimizzare le fonti di rumore per consentirgli di concentrarsi meglio (TV, radio, altre persone che parlano). • Cercare di non sovrapporre le persone che parlano, in modo da seguire solo una conversazione alla volta. • Utilizzare delle informazioni-guida, specialmente quando si parla di un’altra persona (ad esempio: tuo marito Luca, tua figlia Anna). • Mantenersi sempre in piena vista della persona quando ci si interagisce. • Cercare di mantenersi comprensivi rispetto alle dimenticanze: una ricorrenza può rimanere molto sentita anche se non se ne ricorda la data. • Non sottovalutare il grado di memoria richiesto per poter rispondere anche a domande apparentemente semplici (es.: come si chiamano i nipoti/figli). • suggerire invece azioni che la persona è ancora capace di fare. Adottare degli accorgimenti come questi può essere un punto di partenza per contenere l’agitazione e la frustrazione di non riuscire sempre a capirsi e contrastare l’isolamento sociale che ne deriva.

Prima di proporre un’attività bisogna ricordarsi che:

• L’attività deve essere adeguata alle capacità e deve durare dai 15 ai 20 minuti;
• Interrompere l’attività ai primi segni di stanchezza o frustrazione;
• Fare delle pause anche con un bicchiere d’acqua, o qualche altra bevanda;

• Non è importante il risultato ma il divertimento;
• È meglio un’attività fatta con materiali conosciuti (es lana); • Semplificare per quanto possibile le attività, oppure aiutarlo senza sostituirsi a lui.

Alcuni esempi di attività ATTIVITA’ DI TUTTI I GIORNI:

I lavori domestici possono dare al malato uno scopo e un senso di utilità. Si può incoraggiare la persona a fare qualcosa per la casa o per il giardino (per esempio, pulire il tavolo, spolverare, rastrellare le foglie, tagliare l’erba, mondare le verdure, ecc.). Anche se il lavoro non è strettamente necessario o andrà poi rifatto, queste attività possono contribuire ad accrescere l’autostima. Può anche essere un modo di fare qualcosa insieme. Se nell’attività c’è uno scopo evidente, il malato ne trarrà maggiore soddisfazione. Col progredire della malattia può darsi che il suo ruolo diventi meno attivo, ma certi lavori ripetitivi come riempire dei contenitori o piegare i tovaglioli saranno probabilmente ancora possibili. Se è in grado di fare un ‘attività in autonomia non bisogna sostituirlo. UN CASSETTO SOLO PER ME: • piegare e ripiegare dei tessuti • rifare gomitoli di lana PER “MUOVERE LE MANI” • Mischiare formati diversi di pasta e farli dividere in due contenitori separati • Dividere i bottoni per forma colore… • Temperare matite …. • Dividere per colore le carte del mazzo di carte da gioco • Scrivere, leggere piccoli pensieri • ……….. LA MIA MUSICA Ascoltare la musica che ricorda dei bei momenti Ballare USCIRE DI CASA: passeggiate, andare a fare la spesa …… FARE DEI GIOCHI CHE STIMOLANO LA COGNITIVITA’

Bibliografia:
http://www.alzheimer.it/

https://www.alzheimer-schweiz.ch/it/ticino/home