Importanza del movimento nella demenza

Importanza del movimento nella demenza

 

 

 

Importanza del movimento nella demenza

 

Si tratta di un progressivo declino dell’indipendenza, che causa notevoli difficoltà nello svolgimento delle azioni quotidiane come vestirsi o lavarsi.

Questi effetti si ripercuotono sulla sfera psicologica, con possibile manifestazione di sintomi depressivi, ansia, isolamento e perdita dell’autostima.

 

Le demenze sono patologie che progrediscono in maniera continua e irreversibile nel tempo e spesso i farmaci non sono sufficienti per garantire un invecchiamento sereno, risulta perciò importante agire con l’introduzione di pratiche non farmacologiche in modo da rallentare il deterioramento fisico e mentale della persona.

 

Attività fisica e demenza

L’attività fisica è un potente strumento di prevenzione che garantisce un invecchiamento sereno. Attraverso delle costanti sessioni di allenamento, le persone possono prevenire la progressione e manifestazione delle principali patologie cardio-respiratorie. Inoltre l’attività fisica potrebbe permettere alle persone, con un inizio lieve di demenza, di mantenere uno stato di autonomia e forza tale da poter continuare a svolgere in modo autonomo le proprie attività quotidiane.

 

Benefici

E’ bene ricordare che ogni individuo risponde in modo diverso in base all’attività. I benefici che sono riscontrabili in pazienti con demenza lieve sono:

 

  • Aumento dell’autonomia e dell’autostima
  • Diminuzione di ansia, stress e sintomi depressivi
  • Rallentamento del declino cognitivo
  • Miglioramento della camminata e aumento della velocità
  • Aumento della forza
  • Riduzione del rischio di caduta
  • Miglioramento della funzionalità cardiaca
  • Aumento della motilità intestinale con diminuzione della stitichezza

 

Quale attività?

  • Esercizio aerobico come la camminata, corsa leggera, nuoto.
  • Yoga
  • Tai Chi
  • Esercizi di resistenza e forza

 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda alle persone adulte e anziane di svolgere un minimo di 150 min di attività fisica aerobica moderata e 75 minuti di attività aerobica intensa alla settimana, oppure una combinazione equilibrata 50:50 fra l’attività moderata e quella intensa.

E’ importante però incominciare gradualmente ascoltando sempre come il nostro corpo risponde alla fatica. Inizialmente potranno essere sufficienti sessioni di 10 – 20 minuti al giorno, che progressivamente potranno essere aumentate.

 

Alcuni individui potrebbero presentare delle difficoltà di adattamento e attenzione, oppure richiedere esigenze particolari in base allo stato di salute. E’ importante ricercare sempre il consenso nella persona e non imporre attività non gradite.

Si raccomanda una valutazione e controllo costante per evitare movimenti non adeguati.

 

La priorità assoluta rimane la sicurezza del paziente. E’ importante assicurarsi che non ci siano controindicazioni mediche e che l’esercizio fisico sia appropriato alle capacità fisiche e cognitive della persona.

Monitorare lo stato di affaticabilità o insorgenza di vertigini e dolore, in tal caso sospendere l’attività.

 

9 Gennaio 2021

A cura di Claudia Capra

 

Articoli di riferimento

 

Effects of low- and high-intensity physical exercise on physical and cognitive function in older persons with dementia: a randomized controlled trial.

  • M. J. Sanders, T. Hortobágyi, E. G. A. Karssemeijer, E.A. Van der Zee, E. J. A. Scherder, M. J. G. van Heuvelen.

Data di pubblicazione: 19 Marzo 2020

https://alzres.biomedcentral.com/articles/10.1186/s13195-020-00597-3

 

Potential Benefits of Physical Activity in MCI and Dementia

  • Nuzum, A. Stickel, M. Corona, M. Zeller, R. J. Melrose, S. Schantz Wilkins.

Data di pubblicazione: 12 Febbraio 2020

https://www.hindawi.com/journals/bn/2020/7807856/

 

III. A randomised controlled trial of an exercise intervention promoting activity, independence and stability in older adults with mild cognitive impairment and early dementia (PrAISED) – A Protocol.

  • K. Bajwa, S. E. Goldberg, V. Van der Wardt, C. Burgon, C. Di Lorito, M. Godfrey, M. Dunlop, P. Logan, T. Masud, J. Gladman, H. Smith, V. Hood-Moore, V. Booth, R. Das Nair, K. Pollock, K. Vedhara, Rhiannon Tudor Edwards, Carys Jones, Z. Hoare, A. Brand, R. H. Harwood.

Data di pubblicazione: 30 Dicembre 2019

https://trialsjournal.biomedcentral.com/articles/10.1186/s13063-019-3871-9